“Lo Specchio di Prometeo” è un progetto che ha fatto incontrare un gruppo di giovani ragazzi che avevano voglia di far sentire la propria voce condividendo le proprie passioni. Dagli amanti della scrittura a chi ha offerto il suo talento nel disegno, da quelli che hanno voluto condividere le proprie impressioni sugli ultimi libri letti, a chi ha preferito scattare foto significative, fino a chi ha partecipato con idee originali e altro ancora.
I ragazzi hanno voluto dimostrare alla comunità, ma a se stessi prima di tutto, di non essere il gruppetto di sbandati buoni a nulla dipinto da tutti, ma di avere idee, talenti e sogni che potrebbero fare la differenza nella zona, che potrebbero portare nuova linfa e vitalità nella provincia.
Il risultato di questo apparentemente caotico insieme di elementi è stato il numero zero del giornale “Lo Specchio di Prometeo”: un lavoro lungo e appassionato il cui risultato ha molto soddisfatto i ragazzi e positivamente stupito i più scettici.
La realizzazione pratica è stata possibile anche grazie alla collaborazione dell’Associazione “Altra Città” di Grosseto, mentre la distribuzione, con contributo ad offerta, è avvenuta durante altri eventi ed attività organizzate dall’Associazione Agape e grazie alla disponibilità di alcuni negozi della zona.
A partire dal talento o dall’interesse personale di ogni individuo, il gruppo ha delineato una serie di rubriche dando così vita alla struttura seguente:
- Pagina di copertina (racconto a vignette dell’origine dell’idea);
- Personaggio;
- Rubrica 1: “Recensioni” (libri, film, spettacoli etc.);
- Rubrica 2: “Lucia me l’ha promessa” (fumetto ironico a puntate);
- Rubrica 3: “Inneres Auges” (fotografie a confronto);
- Rubrica 4: “Io, Plancton” (filosofia della vita);
- Rubrica 5: “Stereotipi” (riflessioni sugli stereotipi del mondo moderno);
- Rubrica 6: “Senza Voce” (interviste a quelle persone che non vengono mai ascoltate);
- Rubrica 7: “Musica” (band, strumenti e molto altro);
- Rubrica 8: “Racconti” (storie scritte dai giovani giornalisti).
All’interno ci sono alcuni disegni fatti dai ragazzi legati ai contenuti o anche separati da questi.
Alcune rubriche sono maggiormente “tradizionali” come i racconti, le recensioni, gli stereotipi e la musica, mentre più innovative sono le idee dietro a “Inneres Auges”, “Io, Plancton” e “Senza Voce”. In particolare la rubrica fotografica è legata alla zona, infatti le foto raffigurano un luogo della provincia di Grosseto notoriamente conosciuto per il suo degrado. L’intento è quello di raffigurare lo stesso posto sotto due luci diverse: uno scatto raffigura lo squallore di cui tutti parlano, mentre l’altro vuole mostrare come lo stesso luogo possa essere visto in una luce positiva e quindi venire considerato bello.
“Io, Plancton” contrappone le preoccupazioni della vita umana all’assoluta passività del Plancton che “non essendo in grado di dirigere attivamente il proprio movimento (almeno in senso orizzontale), viene trasportato passivamente dalle correnti e dal moto ondoso.” (cit. Wikipedia) Come reagirebbe il Plancton sapendo che l’essere umano si affanna ogni giorno con ogni tipo di ansia? Uno dei ragazzi si cimenta in un interessante riflessione provando a mettersi nei panni di un Plancton che osserva e commenta l’affannarsi dell’uomo.
“Senza Voce” infine ha il nobile scopo di andare a intervistare quelle persone che vivono ai margini della società e che anche i mass media trascurano. Ascoltare le loro storie, riportarle e fare tesoro delle loro testimonianze, magari, in alcuni casi, impegnarsi ad aiutare. Alcune storie diventano insegnamenti e altre spunti di riflessione, qualcuno potrà ispirare e altri commuovere. L’idea è però che tutti meritino di essere ascoltati, qualsiasi cosa abbiano da dire e qualsiasi sia la loro condizione.